Seppur nato come nuovo approccio allo sviluppo software, il movimento Agile è andato molto oltre. Oggi, per poter supportare la trasformazione agile di una azienda, non basta più la voglia di cambiare degli sviluppatori! È fondamentale che il top management abbia il corretto mindset per guidare un rinnovamento epocale, trasformandosi da capi a leader.
In questo primo articolo capiamo perché il cambiamento è necessario e introduciamo gli stili di Leadership.
Old Style Management
Vorrei cominciare condividendo un video… illuminante!
Si tratta di un talk di Gary Hamel, uno dei maggiori esponenti nel campo dell’innovazione del management, in cui confuta gli stili di management classici, non ritenendoli adatti ai profondi cambiamenti che le aziende stanno attraversando. Sono circa 16 minuti di video, vi assicuro che ne valgono la pena.
Nel talk sono evidenziati 3 “challanges” che le aziende si trovano ad affrontare e per cui non sono preparate. Da qui, la necessità di cambiare il loro approccio al management.
Accelerating Change: i cambiamenti ormai avvengono con una crescita esponenziale (numero di connessioni a internet, numero di mobile device connessi, emissioni CO2, numero di data storage, etc); qualcosa mai accaduta in precedenza e gli attuali strumenti, metodi e processi di management non sono adatti a sostenere questo passo. Bisogna quindi sapersi adattare.
Hyper Competition: non esistono più le cosiddette barriere all’ingresso di un mercato presenti anche solo due decenni fa. Adesso ogni nuova start-up ha la possibilità di raggiungere un numero elevatissimo di consumatori a livello globale, proponendo e sperimentando prodotti nuovi, riuscendo nel contempo a mantenere costi contenuti. L’unico modo per fronteggiare questa competizione in scala globale è innovare costantemente.
Knowledge is a Commodity: grazie alle possibilità di condivisione delle informazioni oggi disponibili la conoscenza non è più un privilegio. Realizzare qualcosa di completamente nuovo è molto difficile per le aziende e, nel caso si riuscisse, il vantaggio portato dalla conoscenza specifica è limitato nel tempo. Per questo motivo è importante creare sempre nuova conoscenza e per farlo è fondamentale saper coinvolgere i talenti.
Ma come riuscire a cambiare per sapersi adattare, innovare costantemente e coinvolgere i talenti? Come dice Hamel:
“YOU CANNOT BUILD A COMPANY THAT FITS FOR THE FUTURE WITHOUT BUILDING ONE THAT FITS FOR HUMAN BEING”
Il tutto sta nella resilienza intrinseca nel genere umano. La capacità di adattarsi alle diverse situazioni, avendo come fine ultimo il benessere dell’essere umano, è la vera chiave per muoversi tra i nuovi modelli di leadership emotiva.
Diversi stili di Leadership
Partendo da una iniziale visione di Daniel Goleman, autore di “Emotional Intelligence: why it can matter more than IQ” (1995, New York, Bantam Books), sono stati individuati 6 stili di leadership emotiva. L’elenco che presento qui è la versione proposta da Organic Agility di Agile42:
Catalyzing
“Puoi fare ancora meglio”
È il leader sfidante, indipendente, guidato dal risultato. Motiva il team rendendolo consapevole dell’impatto che il proprio lavoro può avere sul resto dell’organizzazione, ha fiducia nel team, se ne assume la responsabilità e cerca sempre nuove sfide.
Inspiring
“Possiamo farlo insieme”
È un abilitatore, stimola la collaborazione per trovare l’accordo nel team, condivide la responsabilità e crea un senso di appartenenza. Il team è consapevole del proprio potenziale e in grado di gestire il proprio destino.
Demanding
“Mi aspetto raggiungerai gli obiettivi”
Leader che definisce gli obiettivi per tutto il team e assegna target individuali. Motiva con incentivi specifici ogni membro del proprio team in base al raggiungimento degli obiettivi fissati. Il singolo partecipa per il proprio obiettivo, il leader risolve eventuali conflitti.
Coaching
“Puoi farlo senza di me”
È il servant leader, autonomo, delegante. Fiero di fare parte di un team, infonde fiducia e fa crescere quella del team. Il team è pienamente cosciente del proprio potenziale e in grado di essere autonomo.
Conducting
“Vi incoraggio a lavorare insieme così da poter raggiungere i vostri obiettivi”
L’organizzatore per eccellenza, coordina il lavoro tra i membri del team e ne stimola la cooperazione, fornisce l’opportunità di gestirsi il proprio lavoro sapendo che il resto del team è disponibile in caso di bisogno di confronto. La chiarezza dei ruoli e la conoscenza delle dinamiche del team ne definiscono una forte identità.
Directing
“Questo è esattamente quello che va fatto, quando e come”
È l’autorità riconosciuta, assegna le attività ai singoli individui, definendone il grado di conformità alle sue attese, il fallimento non è un’opzione. Tiene il gruppo insieme anche in momenti di crisi dando linee guida chiare e dettagliate.
Chiaramente non esiste uno stile giusto o uno stile sbagliato in assoluto. Alcuni stili sono sicuramente più in linea con i principi Agile rispetto ad altri. La massimizzazione del beneficio si ha quando si è in grado di adottare il giusto stile di leadership in base alla situazione nella quale ci si trova.
Ad esempio, in una situazione di crisi inaspettata dove è richiesto un intervento a brevissimo termine lo stile “Directing” potrebbe essere quello più adatto per indirizzare il team verso una prima soluzione tampone. Non ci sarebbe tempo per coinvolgere tutti o sentire i vari pareri. Si tratta, invece, di reagire immediatamente con una qualche soluzione temporanea. Una volta ridotta la complessità del problema e arginati gli aspetti prioritari della crisi si può passare ad un altro stile di leadership.
O, ancora, quando il team è appena stato creato potrebbe essere necessario lo stile Inspiring per introdurre quel senso di appartenenza che trasforma un gruppo di persone qualsiasi in un team affiatato.
Questi sono solo due esempi di come applicare stili di leadership in base a situazioni diverse. Per poter proseguire dobbiamo però avere gli strumenti adatti a categorizzare le situazioni, come i modelli di Decision-Making.
Ma di questi, insieme ad altri temi che ci porteranno a scoprire le virtù di un Agile Leader, parleremo nel prossimo post!
A quale stile di leadership vi sentite più affini? Utilizzate sempre un solo stile o riuscite ad adattarvi alla situazione?
A settimana prossima!
--- post 2/52/20 ---
2 risposte a "Agile Leadership: perché è necessario cambiare! (parte uno)"